- Ma tu lo
sai che Laura Boldrini è una bella donna ? –
- Davvero,
ti piace la presidente della Camera? – chiedo incredulo mentre faccio scorrere
sul video le trenta e-mail che devo
leggere prima che la giornata di lavoro sia finita.
- Certo che
mi piace! Cosa credi? Non è perché ho ottantotto anni che sono incapace di riconoscere
una bella donna! –
- Non dico ciò,
papà, solo che cambi di continuo gusti: mi avevi detto che nel precedente
governo ti piaceva la Fornero! –
- Sì, aveva
un certo fascino … d’una donna un po’ … dalla libido nascosta! –
- Papà ! …
ma tu conosci Giovanni? –
- Chi è
Giovanni? –
- Niente, un
mio amico … ma come puoi passare dalla Fornero alla Boldrini? Sono due donne con
stili diversi! – fra le e-mail vedo che ce n’è una che sembra urgente. Che
palle!
- Alla mia
età si ha diritto di cambiare gusti e passare da una donna che nasconde la
libido ad una che invece ispira una sensualità un po’ più casereccia, direi
culinaria. Io m’immagino la Fornero in guêpière
e tacchi a spillo armata di frustino, mentre la Boldrini coperta solo da un
grembiule ma con un mestolo di legno nella mano! –
- Per
favore, Giovanni smettila di fare la voce di mio padre! – sono incredulo.
Controllo il
numero che appare sullo schermo del cellulare … c’è scritto “papà”!
- Con chi
stai parlando? – mi chiede.
- Con te. –
- Ma io non
mi chiamo Giovanni! –
- Lo so,
papà, che non ti chiami Giovanni … ma non ti ho mai sentito fare dei discorsi così!
–
- Per forza,
mica potevo parlarti di questi argomenti quando eri ragazzo? –
- … papà, ho
cinquantasette anni adesso! –
- Appunto
non sei più un ragazzo … penso che alla tua età tu possa accettare la
sessualità di tuo padre! Non credi? –
Mi chiedo se
devo telefonare ai miei fratelli. Forse è il caso che vadano a controllare se
tutto è in regola a casa di nostro padre..
- Sì, papà,
certo che accetto … ma non m’aspettavo che tu mi telefonassi per illustrarmi le
tue fantasie sessuali. –
- Fantasie! Fantasie! … una parola grossa! Che fantasie vuoi che abbia? … parlavo così … a
pranzo con i miei amici. Anche a loro piace la Boldrini. Rovelli dice (il
signor Rovelli è un suo amico; nota del redattore) che una notte l’ha sognata
mentre gli preparava dei tortellini! –
- Papà, la
Boldrini è di Macerata … mica di Bologna! –
- Ma chi se
ne frega! … a Macerata nessuno cucina i tortellini? –
- Sì certo,
papà. –
- Italo,
volevo dirti una cosa. Per questo t’ho telefonato. –
Guardo l’e-mail
che sembra urgente. Non so se l’apprensione che sento dentro è dovuta a quest’ultima od a quello che deve dirmi mio padre.
- Sì, papà. –
- Per Natale
me le porti quelle bottiglie di vino che mi hai regalato l’ultima volta che sei
venuto a Milano? –
- Le hai già
bevute tutte? –
- Sì, oggi
abbiamo finito le ultime tre.-
- Abbiamo,
chi? –
- Io, il
Rovelli, il Cenami ed il Pausini. –
- Tre
bottiglie in quattro! –
Tre grand cru da cinquanta euro alla bottiglia!
- Sì, erano
buone! –
Adesso
capisco tutto! Ma sì, che bevano, chi se ne frega!
- Certo,
papà, te le porto a Natale. –
- Grazie
figlio, ti lascio lavorare … -
- Tanti
baci, papà! -