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lunedì 6 ottobre 2014

Jeanne d'Arc


Oggi fa un po' freddino qui a Parigi.
C'è comunque da considerarsi fortunati, fino adesso ci sono state belle giornate piene di sole! Perché lamentarsi? Siamo in autunno, no?
Si chiama Jeanne ed abita di fronte al mio immobile.
Il suo appartamento è un po' spostato sulla sinistra rispetto alla vista che offre la portafinestra davanti alla mia scrivania. Di tanto in tanto la vedo apparire e sparire dietro i vetri. Quando passa vicino alla luce del giorno si materializza per qualche istante ma ben presto sparisce come un fantasma nella penombra della sua abitazione e si confonde col crepuscolo domestico.
E' una donna grassa, perennemente vestita con una tuta amaranto. Il suo volto è gonfio ed i suoi capelli, mal colorati, sono radi in mezzo alla nuca. Jeanne ha uno sguardo gentile ed io l'immagino come poteva apparire da giovanetta mentre distribuiva ai coetanei quei suoi sguardi privi di malizia. Suo marito è un signore magro ed ossuto con una striscia di capelli ormai bianchi che, come una corona, girano intorno alla testa la cui sommità è lucida come la palla di biliardo. Fu lui che mi rivelò il nome di sua moglie; un giorno la chiamò dal balcone per ricordarle di comprare qualcosa.
Jeanne sta uscendo dal portone. Trascina dietro di sé la sporta con le rotelle. Oggi è domenica, c'è il mercato.
Come spesso m'accade osservo attraverso la portafinestra del mio soggiorno il passa e spassa della gente nella mia via. Alcuni, pochi, li conosco.
Il telefono vibra dentro la mia tasca.
- Pronto, papà ... come stai? - 
- Come vuoi che stia? -
- Bene ... per esempio. -
- ... sì, sì ... sto bene! ... e tu, tu come stai? -
- Bene. -
- Che ci fai a Parigi? Non vieni più a Milano? ... -
- Sì, certo ... questo week end volevo starmene da solo ... eppoi i ragazzi sono tutti impegnati! -
- Ma sei lì da solo ... non è bello restare da solo. -
- No, non sono da solo ... ho incontrato una donna. -
- Ah, che bello! ... come si chiama? -
Le migliori "balle" sono quelle estemporanee.
- Jeanne. -
- Jeanne ... Giovanna. Bel nome. Giovanna d'Arco. Me la farai conoscere? -
- E' troppo presto papà, lascia che ci si conosca noi un po' meglio! Non trovi che sia giusto? -
- Sì, certo ... sei più giudizioso di tuo padre! -
Guardo la finestra della mia dirimpettaia. Il marito attraversa lo specchio della finestra. Se sapesse che sua moglie ha appena cominciato una tresca col sottoscritto!
Cambio soggetto.
- Hai visto che pasticcio in Europa? -
- Parli del rispetto del trattato di Maastricht? ... ma che buffoni! ... 3 per cento sì, 3 per cento no! Discussioni idiote ... dei cretini demagoghi, ecco quello che sono! La Germania, la Francia ... l'Italia! -
- Renzi dice che Hollande fa bene a sforare ma che l'Italia non deve per una questione di credibilità! -
- Chi, il ragazzino? Che idiozie! Potrebbe trovare degli argomenti più seri! Come si fa a chiedere agli italiani di stringere la cinghia per una questione di credibilità? Dovrebbe dire invece che aumentare l'indebitamento in Italia per far arricchire la mafia ed i corrotti non serve a niente. La Francia può permettersi di dire no a Maastricht perché non ha i problemi italiani. E' un paese che ha delle strutture, che funziona ... malgrado la loro casta dirigente odiosa ed arrogante ... hanno messo su un paese i cui ingranaggi girano e, diciamocelo, sono più seri! Noi cosa vogliamo fare? Indebitarci per far ricchi i camorristi, mafiosi ed 'ndranghetisti ... si cominci a spazzare via tutta quella feccia e l'Italia ripartirà ... non si tratta di credibilità ma di pulizia che va fatta per evitare che della marmaglia faccia affondare un paese! Altro che 41-bis ... un po' di calci nel deretano! Qualche prefetto Mori da Napoli in giù e le cose andranno meglio. I mafiosi? Che se ne tornino negli Stati Uniti con il generale Patton! -
Complimenti! Quasi novant'anni ma non li dimostra! Lo sento bello arzillo, tanto vale provocarlo ... eccitarlo  ... con questi discorsi riattivo le sue coronarie ... in fondo lo faccio per la sua salute!
- Sembrerebbe che la ripresa negli Stati Uniti abbia portato una forte riduzione della disoccupazione ... è un paese che non sa neanche cos'è l'articolo 18! C'è chi dice che è un buon argomento per sostenerne l'abolizione in Italia. -
- Deve dirlo qualche cretino demagogo e manipolatore! Per forza che negli Stati Uniti non c'è l'articolo 18! Si tratta d'un paese con un'altra cultura, un'altra storia! Da più di duecento anni è il paese che ha raccolto tutti i disperati europei ... cosa vuoi parlare loro dell'articolo 18? Gli antenati degli americani arrivarono morti di fame ed approdarono in quelle terre non per cercare l'articolo 18 ma per lavorare ... non per cercare il garantismo ma per sfamarsi ... non esiste nella loro cultura il reintegro ... come si fa a comparare gli Stati Uniti, con l'Italia o con l'Europa? Nessuno si chiede perché non diventiamo come i cinesi? Anche loro hanno una bella crescita! -
- Papà, lo sai bene che questa querelle è diventata uno scontro ideologico, un pretesto che ognuno usa per scaricare l'altro! -
- Che cretini ... e continuiamo a perdere del tempo dietro polemiche e diatribe che poco hanno a che fare col bene comune! 'Sto ragazzino, Renzo, mica ce la fa! ... so magnano vivo! -
Quando passa alla cadenza romanesca vuol dire che è ben caldo!
- Sì, papà, Renzo e Lucia! -
- Pecché? Come se chiama? -
- Renzi, Matteo Renzi. -
- Peccato che so magnano, 'sto ragazzì! C'ha messo pure la bona volontà! S'è pure 'mparato l'inglese! -
E' vero! Mi domando: come diavolo ha fatto?
Il momento d'eccitazione politica è passato e mio padre ritorna a parlare senza cadenza.
- Beh, adesso ti lascio ... devo andare. -
Dove? ... no, non glielo chiedo.
- Alla prossima, allora papà. -
- Alla prossima figlio ... sono contento che hai incontrato ... come si chiama? Ah ecco, Giovanna d'Arco! -
Lo sento ridacchiare mentre riattacca.
Rimango davanti alla portafinestra e guardarmi il passa e spassa sulla via.
Qualche goccia di pioggia punteggia i vetri. I passanti camminano più in fretta. Certuni, i più previdenti, hanno aperto l'ombrello.
Arriva anche madame Jeanne trascinando la sua sporta. Avanza quasi trotterellando. Sembra un grasso clown dentro una tuta amaranto. Vedo suo marito affacciato alla finestra. Ha l'aria preoccupata, forse a causa della pioggia imminente.