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mercoledì 25 dicembre 2013

Il coniglio di giada ed i cretini


Siamo tutti in attesa della prima abbuffata natalizia.
Il primo round, quello in cui si tenta di resistere.
Lo so che risulterò sconfitto e che alla fine di questo periodo festivo sarò messo al tappeto con due-tre chili di più. Ma un combattimento è un combattimento e non bisogna arrendersi senza prima non aver almeno tentato di combattere ...anche di fronte alla golosità.
La mia perenne lotta contro il peso mi ricordano i commenti sarcastici che mi faceva il mio amico Deepack quando mi ricordava il suo paese e la fame di larghi strati del suo popolo. Allora l'India non era ancora emergente ma solo in via di sviluppo, penso comunque che le cose non siano cambiate molto.
Intorno a me, seduti in circolo nelle poltrone e nel divano del soggiorno, ci sono i miei figli, qualche nipote e mio padre, il patriarca.
In angolo qualcuno dentro la televisione parla e commenta delle notizie. Il suono è quasi al minimo e si percepisce solo una voce di fondo. Dalla cucina provengono i rumori di stoviglie e di pentole. Mia sorella sovrintende il lavoro del fratello, della cognata e della mia ex-moglie.
Qualcuno, fra i più giovani, con la testa reclinata in avanti, è intento a guardare il riquadro del telefonino.
- Ma la volete smettere di giocare con quei cosi!- dice spazientito mio padre.
Gli internet-dipendenti alzano la testa con un sorriso che non sa d'imbarazzo ma quasi d'accondiscendenza.
- Il nonno, ha ragione. Mettete via i vostri ... cosi. - aggiungo io in sostegno del patriarca.
- Siete dei cafoni! E' Natale, siamo tutti insieme e si parla! - c'è da dire che mio padre è abituato ad andare dritto al cuore del problema .
- Ma nonno, ancora si deve andare a tavola eppoi qui nessuno parla! - tenta una protesta la più giovane degli astanti.
- Allora, vai aiutare in cucina ... piuttosto di star qui a far nulla, cretina! -
In famiglia non c'è nessuno che si sia meritato meno d'un centinaio di volte nella vita quell'epiteto.
Simulando un finto broncio mia nipote si alza, io so che non andrà in cucina ma in una delle camere da letto continuando a messaggiare col suo coso.
- Papà, sono già in metà di mille in cucina ... porterà solo più confusione. - intervengo.
- Che allora stia qua ... ma che riponga il suo coso! -
Mia nipote torna a sedersi, questa volta il suo broncio è sincero.
- Nonno, possiamo andare a prendere i regali? - azzarda qualcuno.
- No. I regali si aprono dopo cena, poco prima della mezzanotte. -
Silenzio.
- Avete sentito che adesso i cinesi sono andati sulla luna? - azzardo io.
- E' la seconda volta. - precisa mia figlia.
- No, è la prima volta che fanno un atterraggio morbido. Nella missione precedente i cinesi fecero schiantare il loro velivolo sul suolo lunare. - precisa il mio secondogenito.
- I cinesi sono andati sulla Luna? ... ma nessuno me l'ha detto! - dice il nonno.
- Papà, l'hanno detto anche alla televisione. Hanno inviato un veicolo senza equipaggio e si chiama Coniglio di Giada. - preciso.
- Io non ascolto più i notiziari, mi sembrano tutti dei cretini in questo momento ... tutti gli esseri umani mi sembrano dei cretini! -
- Sì, cretini e cafoni! - dice il mio primogenito scimmiottando il nonno.
Ridiamo tutti, compreso mio padre che poi dice:
- ... sei proprio un cretino! -
- Figurati se si lasciava perdere l'occasione per dirtelo!- esclama il mio secondogenito.
Sì, ridiamo di nuovo.
- Che bello sentirvi così allegri! ...la mamma sarebbe stata così felice di vedervi così! - esordisce mia sorella uscendo dalla cucina e rientrandovi subito.
L'allegria si stempera ed al suo posto s'insedia la melancolia.
- ... quella cretina di tua sorella! - dice a mezza labbra mio padre, ma tutti lo sentono. Poi, comincia a fissare lo schermo della televisione e si lascia ipnotizzare dalle immagini.
I giovani, dopo un po', estraggono dalle tasche i loro cosi ed io comincio a controllare se qualche improbabile pazzo m'ha inviato degli e-mail di lavoro sul mio Blackberry.
Solo dopo venti minuti mia sorella annuncia:
- A tavola, è pronto! -