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venerdì 20 dicembre 2013

La solidarietà ed il salvataggio dell'Euro (post un po' lungo, sono spiacente)



Sono seduto su una panchina nel parchetto dell'Ile de Puteaux. Un più che pallido sole dicembrino cerca di riscaldare la giornata. Faccio un break prima di rientrare in ufficio per affrontare i round pomeridiani.
Tiro fuori dalla tasca un foglio di giornale tutto spiegazzato. Contiene un articolo di Joseph E. Stiglitz, premio Nobel per l'economia e professore alla Columbia Universty a New York. L'ho ritagliato qualche giorno fa ripromettendomi di leggerlo con calma. Amo gli articoli dei "guru". Sono tanto sicuri di sé e leggendoli sembra che tutto sia chiaro.
Mentre spiego l'articolo ed inforco i miei occhiali da presbite un piccione s'avvicina e mi guarda con aria interrogativa.
- Vai via merdoso volatile, che voglio leggere in pace! -
Mi guarda inclinando la testa e fissandomi severamente come s'avesse capito la mia frase.
Gli faccio la linguaccia per confermargli la mia antipatia e lui gioca l'indifferenza cominciando a becchettare sul polveroso viottolo.
Una peniche (chiatta; nota del traduttore) passa fra me e la Défense increspando le acque della Senna.
Mi decido ad attaccare l'articolo e cominciando a leggere il sottotitolo:
"Sono ormai tre anni che la crisi dell'euro è esplosa e si deve essere veramente ottimisti per credere che il peggio sia passato. L'unico modo per uscire da questa crisi è  riformare radicalmente la struttura dell'euro e rimettere in discussione alcuni dogmi, tra cui l'indipendenza della BCE."
Cominciamo bene: Draghi disoccupato!
"Partendo dall'osservazione che la recessione nell'area dell'euro s'è arrestata, alcuni osservatori concludono che l'austerità produce buoni risultati. Provate a dirlo agli abitanti dei paesi ancora in depressione, in cui il PIL (Prodotto Interno Lordo, il valore della produzione di un paese; nota dell'autore) pro capite è più basso di quanto non lo fosse prima del 2008 e il tasso di disoccupazione superiore al 20% (oltre il 50% per i giovani)! Al ritmo attuale di "ripresa", non dovremmo aspettarci un ritorno alla normalità prima del prossimo decennio ben inoltrato.
Secondo un recente studio condotto da economisti della Federal Reserve, la disoccupazione continua ad attenuare la crescita del PIL degli Stati Uniti negli anni a venire. Se questo è vero per gli Stati Uniti, lo è molto di più per Europa, dove il tasso di disoccupazione è di quasi 1,7 volte superiore."
Non so se arriverò alla fine dell'articolo e mi guardo preoccupato in giro per vedere se c'è un masso abbastanza grande che, attaccato al collo, possa trascinarmi in fondo nelle acque profonde del fiume. Dieci anni di vacche magre!
"Per sopravvivere , l'area dell'euro si dovrebbe avviare rapidamente la riforma strutturale comprendente le seguenti fasi :
Una vera e propria unione bancaria sottoposta ad una supervisione , un'assicurazione dei depositi e un sistema di risoluzione comune a tutti i paesi membri le crisi . Senza di essa , il capitale continuerà a fuggire i paesi della zona euro più deboli al più forte ;
Alcune mutualizzazioni del debito , come gli Eurobond : il rapporto debito / PIL  europeo è inferiore al rapporto degli Stati Uniti , la zona euro può prendere in prestito a tassi di interesse reali negativi , così come fanno gli USA. Tassi di interesse bassi possono liberare capitale per stimolare l'economia , rompendo il circolo vizioso dei paesi colpiti dalla crisi , in cui l'austerità aumenta il peso del debito , che lo rende meno sostenibile a causa della minore PIL."
Non ha torto, ma chi convince i tedeschi? Sono loro che non vogliono accettare questa proposta. Certo l'Europa è meno indebitata degli Stati Uniti, ed allora perché non fare una politica monetaria di stimolo all'investimento facendo approfittare i paesi con una crescita debole o che sono in recessione?
"Una politica industriale che permetta ai paesi di recuperare il ritardo. Si tratta di rivedere i regolamenti in uso nei paesi che impediscono tale politica , considerata come un intervento inaccettabile dai mercati .
Una banca centrale che non sia interessata solo all'inflazione , ma anche alla crescita, alla disoccupazione ed alla stabilità finanziaria .
Sostituzione delle politiche di austerità che minano la crescita sostenendo invece lo sviluppo che incoraggia gli investimenti in capitale umano , la tecnologia e le infrastrutture ."
Interessante, sembra che l'articolo sia stato scritto da Hollande. Ho l'impressione che il bello debba ancora arrivare.
Il piccione è ancora la, speranzoso.
- Te ne vuoi andare? Non ho briciole ... eppoi qui si stanno decidendo le sorti dell'Europa! Se continuiamo così finiremo col mangiare anche i volatili merdosi come te! -
Forse la minaccia non tanto velata deve averlo spaventato perché questa volta s'allontana muovendo il collo su e giù. Si ferma dopo aver percorso qualche metro e ricomincia a becchettare.
"La struttura dell'euro è essenzialmente l'espressione delle dottrine neoliberiste dominanti al momento della concezione della moneta unica. Si pensava che la bassa inflazione fosse una concessione necessaria e quasi sufficiente per la crescita e la stabilità, che l'indipendenza della banca centrale fosse l'unico modo per ancorare la fiducia nel sistema monetario, che un indebitamento ed un deficit limitato fosse sufficiente a garantire la convergenza economica dei paesi membri e che un mercato comune in cui il capitale e la gente potevano muoversi liberamente sarebbero stati sufficienti a garantire l'efficienza e la stabilità. Tutte queste idee si sono rivelate sbagliate. Benché indipendenti, ma troppo concentrate sull'inflazione e non abbastanza sulla questione cruciale della fragilità finanziaria, la Fed (la banca centrale degli USA; nota dell'autore) e la BCE (la banca centrale Europea; nota dell'autore) hanno messo in atto, prima della crisi, politiche scarsamente rilevanti rispetto alle banche centrali meno indipendenti di alcuni grandi paesi emergenti."
Il buon Joseph E. Stiglitz non salva nessuno, ce n'è per tutti!
Insomma bisogna essere un po' più pragmatisti ed affezionarsi meno possibile alle teorie economiche in nome dell'indipendenza del pensiero economico ... un po' è vero, questi grandi dirigenti delle banche centrali che si sentono come dei magistrati e che debbono imporre il loro credo sembra che siano in missione sulla terra per volontà di Dio. Come i Blues Brothers, do you remember (ricordate, il film; nota dell'autore-traduttore)? Alla fine il più simpatico era DSK (Dominique Strauss-Kahn) con quel suo vizio di satiro ammalato di priapismo, perse il suo alone divino per acquisire quello suino!
"Allo stesso modo , prima della crisi , Spagna e Irlanda avevano un avanzo di bilancio ed il rapporto debito / PIL era basso (vuol dire che l'indebitamento totale del paese non era così malaccio rispetto al valore della sua produzione totale; nota dell'autore). Deficit e debito non hanno causato la crisi, ma sono la conseguenza. In quanto poi ai vincoli di bilancio decisi dall'Europa , essi non faciliteranno di sicuro una rapida ripresa e neanche eviteranno una nuova crisi .In definitiva, la libertà di circolazione delle persone , così come del capitale , che sembrava essere una buona cosa poichè, si pensava, che i fattori di produzione (lavoro e capitale; nota dell'autore) sarebbero andati dove i profitti sarebbero più elevati . Ma le migrazioni al di fuori dei paesi colpiti dalla crisi  hanno ulteriormente minato i paesi più deboli . Questo ha portato ad una cattiva allocazione del lavoro."
Insomma neanche il libero mercato del lavoro gli va bene!
Leggo la parte più tecnica dell'articolo con interesse e mi soffermo sulle frasi ad effetto:
"L'austerità non ha mai portato alla prosperità . Storicamente , solo pochi paesi sono riusciti a evitare gli effetti depressivi dell'austerità sull'economia , aumentando le loro esportazioni per mantenere la domanda aggregata in un contesto di spesa pubblica verso il basso . Purtroppo l'esportazioni europee non sono aumentate dal 2008 ( nonostante i salari più bassi in paesi come la Grecia o l'Italia ) . Con una crescita così debole a livello mondiale , non sono le esportazioni che porteranno in poco tempo la prosperità in Europa o in America ."
Bravo Joseph, questo è il punto ed io lo penso da diverso tempo! 
Mi piaci Joseph, posso chiamarti Giuseppe, anzi Pippo, come il mio amico siciliano? Oppure preferisci Peppino?
- Ma che fare? - mi chiedo ad alta voce.
Il piccione sentendo la mia voce forse crede che sia un richiamando, s'avvicina guardingo.
- Oh no, non lo sopporto proprio! - penso e riprendo la lettura.
"Dimostrando una inaccettabile mancanza di solidarietà tra le nazioni europee , la Germania ed alcuni paesi del nord Europa hanno detto che non metteranno mano al loro portafoglio per finanziare i loro vicini scialacquatori del sud. Questa posizione è nefasta e non porta a niente. Invece l'emissione di euro-obbligazioni o qualsiasi altro meccanismo simile (più semplicemente qui si auspica che i paesi ricchi partecipino al finanziamento di quelli più poveri senza domandare che questi ultimi continuino a serrare la cinghia; nota dell'autore) aiuterebbe a mantenere bassi i tassi di interesse, facilitando la gestione del debito . Va inoltre ricordato che gli Stati Uniti erano estremamente indebitati dopo la seconda guerra mondiale , ma la loro crescita ha battuto tutti i record negli anni che seguirono".
Mio caro Peppino Stiglitz qui ti trovo un po' eccessivo! ... lo sai benissimo anche tu che chi ha favorito la ripresa negli Stati Uniti è stata la guerra ... perché non lo dici? ... beh, certo tu non vuoi la guerra ... nessuno la vuole ma allora non usare questo esempio che è fuori luogo! Un guru è sempre un guru ... deve mostrare che ha ragione e per farlo, alcune volte, dimentica "dettagli".
"Se l'area dell'euro ha adottato le misure che ho appena delineato , la Germania non avrebbe nulla da pagare . Ma a causa della politica perversa fin qui adottata dall'Europa, le ristrutturazioni del debito europeo sono state attuate a catena. Se la Germania e altri paesi nordici continuano a voler imporre il medesimo percorso, dovranno pagare un prezzo elevato  tanto quanto i loro vicini meridionali .
L'euro avrebbe dovuto portare la crescita , la prosperità ed un sentimento d'unità in Europa . Ma ha portato la stagnazione , l'instabilità e le divisioni .
Le cose potrebbero evolversi differentemente. L'euro potrebbe essere salvato , ma bisognerà mettere sul piatto molto di più della retorica che celebra l'impegno europeo. Se la Germania e gli altri paesi del Nord non vogliono fare ciò che è necessario, e cioè abbracciare una politica più solidaleallora potrebbe essere necessario abbandonare l'euro per salvare il progetto europeo" .
Ok ... tiro un bel respiro alla ricerca d'un po' di conforto.
La solidarietà ... forse Peppino Stiglitz ha ragione ma è come parlare degli asini se avessero le ali. Ma chi è veramente disposto di superare gli egoismi nazionali?
Guardo il piccione che non vuole allontanarsi da me.
- Sei un uccello merdoso, lo sai? ... ma un po' di solidarietà non fa mai male, soprattutto a te ... che ne dici? -
In tasca ho un sacchetto con dei biscotti, li porto sempre con me e li sgranocchio di tanto in tanto. Ho preso questa abitudine da quando ho smesso di fumare.
Ne prendo uno e lo sbriciolo davanti ai miei piedi.
Europa sei lontana ... molto lontana!


Nda: mi scuso con Peppino Stiglitz a cui ho stravolto l'articolo apparso su varie testate internazionali. Porgo queste scuse più per educazione civica che per scrupolo di possibile ritorsioni dell'autore in quanto penso che sia altamente improbabile che Peppino possa mai leggere questo mio post.