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venerdì 28 novembre 2014

Al bistrot di Porte Maillot




- Lo so che non mi credete, ma ve lo dico lo stesso. -
I miei tre amici continuano a parlottare. Forse il tono della mia voce è troppo basso.
- Ho da dirvi qualcosa d'incredibile ... -
Ma loro continuano ad ignorarmi.
- Ti dico che nella caponata bisogna metterci anche del sedano ... - dice Gina.
- Sì,  forse a Misterbianco si mette il sedano, ma a Catania no ... - gli risponde Giovanni.
- Cos'è la caponata? Una specie di ratatouille? - chiede Michel.
Silenzio intorno alla tavola del piccolo bistrot di Porte Maillot.
Ne approfitto:
- Forse non mi crederete ma ... -
- Ratatouille? - domanda Giovanni
- Ratatouille? - gli fa eco Gina alzando il tono della voce.
Michel sentendosi aggredito si schiaccia contro la spalliera della sedia.
- Come fai a chiamare la caponata ratatouille? ... ma ti rendi conto? - osserva sdegnato Giovanni.
- Lascia perdere, Michel! - taglio corto io - Stanno facendo del nazismo culinario! Piuttosto statemi ad ascoltare! -
Finalmente l'attenzione è tutta per me, tiro un sospiro come se il coraggio si potesse inalare.
Mi guardano in silenzio. Finalmente rompo gl'indugi.
- ... l'altro ieri notte ho volato su Parigi. -
Silenzio. Restano immobili. Solo Giovanni muove gli occhi da un lato e dall'altro come per controllare se gli altri due astanti hanno delle reazioni.
- ... ho volato appeso ad uno stormo di gabbiani! -
Giovanni si schiarisce la gola.
- In questi casi, soprattutto in questi casi ... non bisogna contraddirlo, anzi ... - dice fra il serio ed il faceto - Bisogna dargli corda ... quanti erano i gabbiani, Italo? -
- Duecentocinquanta. Il capostormo era Biagio ... ti ricordi del gabbiano che ti ho presentato a Ètretat, Gina? La mattina presto sulla scogliera mentre tutti dormivano! -
- Ah, adesso le presenti i gabbiani e non mi dici niente! Bell'amico che sei! Lo sai che Gina ha un debole per i gabbiani! ... che fai? Vuoi rendermi cornuto? Montare una tresca con un gabbiano? - inutile, il mio amico è scatenato. Insomma mi sta prendendo, per usare un'espressione prosaica, per i fondelli!
- Ma cosa dici, Italo? Io sono rimasta a letto e mi sono svegliata assieme a Giovanni, in quel mattino! - ma mentre lo dice mi fa uno sguardo d'intesa.
- Ok, sono pazzo. Va bene? ... ed invece no! Minchia! Io ho volato con i gabbiani ... perché non volete credermi? -
- Beh, non è facile ... dovresti comprenderlo. - dice Michel.
- Lo so, è difficile anche per me raccontarvelo ... ho avuto un'idea pazza ... ma poi l'ho realizzata e ce l'ho fatta ... è stato bello, se sapeste! -
Giovanni mi guarda con l'aria preoccupata.
- Ecco che cosa succede a non avere una vita sessuale regolare ... mi sei diventato scemo! ... quante volte te l'ho detto? Perché non hai seguito il mio esempio? Essere libertino fa bene alla salute del corpo e della mente! Non pensi più a niente, ti pulisci il cervello e la prostata e soprattutto non mi diventi matto! Tutto quello scrivere ti trasporta in un mondo immaginario e tu finisci per credere che sia reale! -
Taccio perché non so cosa rispondere. Che discussione sterile ne nascerebbe se gli dessi corda? 
- Ma non lo vedi che ci sta prendendo in giro? Italo, noi lo conosciamo bene! - Michel prende le mie difese.
- Non sto prendendo in giro nessuno ... al contrario cerco d'essere trasparente ed onesto con tutti voi ... dovreste essere i miei migliori amici ... vi sto mettendo a parte d'una cosa straordinaria che magari sarebbe bello che viveste anche voi! -
Giovanni adesso si mostra conciliante.
- Italo, prova ad immaginare la tua reazione se ti dicessi che sono andato sulla Luna in groppa ad un asino! -
- Ti chiederei: come hai fatto? -
- Bene, ... gli ho messo un razzo nel culo ... eh eh eh! -
- E' certo che non ti crederei ... perché sarebbe impossibile da realizzare! -
- Ma chi te l'ha detto? Basta trovare un asino che ama la penetrazione rettale! -
- Sei surrealista! -
- Chi? Io? ... ah, questa è bella! -
- Io ... come arrivare a volare trasportato da duecentocinquanta gabbiani l'ho studiato e con dei semplici accorgimenti ci sono riuscito! Li ho imbracati e legati a me con un robusto filo da pesca!-
- Ammettiamo il caso che tu abbia trovato il modo per farlo ... come hai convinto duecentocinquanta gabbiani a farsi imbracare? -
- Ci ha pensato il mio amico Biagio, il gabbiano lombardo conosciuto a Ètretat ... e s'è fatto aiutare da Pasquale, un altro gabbiano di Procida! -
Giovanni si batte le mani sulle cosce esternando la sua frustrazione per una resa disperata.
- Ok ... m'arrendo ... questo è completamente partito, irrecuperabile! -
- Scusate, tutto questo vino bianco m'ha fatto un certo effetto. - dice Gina alzandosi alla ricerca del bagno.
Fra noi tre nessuno vuole più parlare. Michel cerca di ristabilire un'atmosfera più rilassata ritornando sulla discussione che avevo interrotto!
- Allora, spiegami Giovanni ... perché non posso dire che la caponata è una ratatouille? -
Io mi assento col pensiero e mi chiedo che diavolo ci faccio in quel bistrot.
Sento il cellulare vibrare dentro la tasca. Un messaggio.
<< Ci sentiamo al telefono più tardi>> ... è Gina.
... ... ... ...
- Traditrice ... perché, non hai detto che hai conosciuto Biagio anche te? -
- Perché non mi avrebbero creduto ... eppoi Giovanni sta diventando molto geloso di te! E' sospettoso a causa della nostra complicità. Figurati che un giorno m'ha pure detto che c'era una tresca fra noi due! Se t'avessi appoggiato m'avrebbe fatto una crisi di gelosia. Sta attraversando un periodo difficile. - 
Dal cellulare sento la voce di Gina sincera.
- Ah, Giovanni! Quel sacramento di Giovanni! ... ma tu mi credi? - 
- Certo che ti credo! Ma come hai fatto? ... incredibile, che esperienza! ... vorrei farla anche io! ... dai, racconta! -
Beh, non mi faccio certo pregare!