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martedì 19 novembre 2013

Quell'iconoclasta di mio padre!

- Hollande, ha perso ancora popolarità. Il minimo storico per un presidente della quinta repubblica.- mi dice mio padre. Non mi ha neanche chiesto come sto rispondendo alla telefonata.
- Povero Ciccio di nonna Papera! - commento - Come mai t'interessi tanto alla Francia? -
- Perché ci vivi. -
- Faresti lo stesso se vivessi in Groenlandia? -
- Ma che c'entra? La Groenlandia non fa parte del mio passato, non so niente. La Francia è sempre stata presente nella mia vita ... dal dopoguerra in poi ... la guerra d'Algeria, De Gaulle ... -
- Il maggio francese ... -
- Quello non l'ho mai capito ... ma non ho avuto veramente il tempo per soffermarmici ...  la mia generazione è stata attirata da fatti interni ... abbiamo incominciato a rinchiuderci in noi stessi con la bomba in Piazza Fontana. -
Mi ricordo quando sentii la notizia al telegiornale della sera. All'epoca vivevo con mia madre in Sicilia. Telefonammo a mio padre che s'era trasferito da qualche mese a Milano. Papà, hai sentito il botto della bomba? Chiesi.
- Quella bomba ha segnato l'uscita dalla mia infanzia e l'entrata nell'adolescenza. - vorrei lamentarmi parlando di quanto è stata cupa la mia giovinezza a Milano: le manifestazioni, i morti, gli attentati, il terrorismo, i servizi segreti deviati.
Ma non dico niente.
La generazione di mio padre ha conosciuto di peggio: il fascismo, la guerra, i bombardamenti, la fame ed infine la ricostruzione.
Come se leggesse i miei pensieri a distanza mio padre mi dice:
- Una cosa buona la mia generazione l'ha fatta: non vi ha fatto conoscere la guerra! Io non posso dire la stessa cosa di quella di mio padre che di guerre ne ha provocate ben due! -
Chissà perché ma mi viene in mente ciò che mi raccontava mia madre quando era rintanata nei rifugi durante i bombardamenti a Padova. Mi disse che, sentendo il fischio delle bombe che precipitavano, si stringeva forte al collo di mio nonno e gli gridava: Papà, ho paura e mi trema forte anche il sedere!
- Cosa pensi allora di Hollande? -
- Che è un conservatore. -
- Come un conservatore? E' socialista! -
- Vuole conservare un Europa che ormai non esiste più: l'Europa sociale del dopoguerra che s'è fatta ricca per fuggire dai fantasmi e dagli orrori di due guerre. Adesso quella ricchezza non possiamo più permettercela ma lui persiste a volerla mantenere. -
- Ma se tocca le riforme sociali su cui sono cresciute almeno due generazioni di francesi, qui la gente scende ancora in piazza e si mette a fare casino. -
- Ed allora? -
- Allora cosa? - chiedo di rimando io.
- Una volta che i francesi scendono in piazza che fanno? Si bastonano fra di loro ma il mondo se frega ... non sono più così al centro dell'attenzione come credono. Sono in quanti? Una sessantina di milioni, un po' più di noi italiani. Cosa possono rappresentare di fronte ai sette miliardi di abitanti che, come dite voi, sono emersi? -
- Sei un po' severo, non è vero, papà? -
- No, realista anche se la vecchiaia può farmi apparire cinico. Ed inoltre la Francia è un paese pieno di contraddizioni! Fa le rivoluzioni, le esporta ma poi è il primo a lanciare la restaurazione. Ti pare possibile che che si possa fare una rivoluzione, tagliare la testa a migliaia di nobili e di preti e dopo neanche quindici anni farsi governare da un Imperatore incoronato dal papa? Fanno il maggio francese e poi i terroristi ce li ritroviamo in Italia ed in Germania mentre per loro sono dei rifugiati politici! -
- Insomma li hai ben sistemati  ... ed io che ci vivo in mezzo! Cosa dici allora degli italiani? -
- Per carità! Un popolo d'individualisti ed anarchici incapaci di fare qualcosa insieme. Viviamo ancora nel casino lasciato dai barbari che ci hanno invaso smembrando l'impero romano! Siamo irrecuperabili! Ce l'ho con quei due coglioni di Cavour e Garibaldi che ci hanno voluto a forza raggruppare! -
- Giornata nera! E' vero, papà? -
- Sì, mi sento debole e questa maledetta gamba mi fa male! ... comunque volevo ringraziarti. -
- Per cosa? -
- Tu e quelli della tua generazione mi avete pagato la pensione e mi avete fatto vivere una vecchiaia che non è malaccio, in fin dei conti! -





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