- Dai Jean-Luc, adesso ci facciamo una pausa ... che ne dici di
un caffettino? -
- Certo, come si fa a rinunciare? - mi
dice il giovane.
- Comincio ad invecchiare e non resisto
più di mezz'ora su un dossier d'acquisizione. Dopo un po' devo sgranchirmi le
gambe altrimenti vanno in cancrena. -
- Tu sei un drogato
come tutti gli italiani! -
- Sì, è vero - dico sorridendo - Quando
sbarcai in Francia dieci anni fa domandai una macchina per il caffè altrimenti avrei fatto sciopero. -
- ... e ci hai tutti contagiati, adesso !
-
- Mi ha aiutato George Clooney
... solo che lui ha guadagnato un sacco di soldi ed io una dipendenza alla
caffeina! -
Entrando nella sala caffè incontriamo il
direttore RH.
- Ciao Serge, che ci fai qui? Ci spii?
-
- No, passavo di qui e m'è venuta voglia d’un
caffè. -
- Prego. - e gli do la precedenza per
accedere all'uso della macchina.
- Avete una compressa rossa ... sai quella
col caffè decaffeinato? -
- Eccola! - dice Jean-Luc estraendola da una scatola.
Serge non mi è simpatico. Ha l'aria del
ragazzino invecchiato. Mi ricorda un giovane parrocchiano che, nell'oratorio
dei salesiani di don Scuderi a Gela, rimaneva sempre in disparte mentre si
giocava a calcio nel campetto.
Temeva le maniere rudi degli altri ragazzi
e la paura lo condizionò talmente che piuttosto d'accettare il confronto si
difendeva attraverso la delazione ed il doppio gioco. Ricordo
ancora il male che mi fece padre Scuderi prendendomi per un orecchio quando gli
fu riferito che portavo in parrocchia i giornalini di "Diabolik".
D'allora nutro una malcelata diffidenza
nei confronti dei finti timidi. Dopo qualche anno il sentimento di sospetto
s'estese anche alla Chiesa. Philippe è un fervente cattolico.
- Allora, il Papa t'ha fatto pervenire la Misericordina? -
- La Misericordina ? -
- Sì ... il rosario messo in una
scatoletta di medicinali. L'ha pubblicizzato il Papa quest'ultima domenica. Non
hai letto? -
- Certo, certo ... ! -
- Beh, buon caffè ... mi dai
l'assoluzione, allora? - gli sorrido maliziosamente.
- Ah, a te l'assoluzione non te la da
neanche il diavolo! - ridacchia e con lui anche Jean-Luc. Penso che lo faccia
per educazione e per rispetto gerarchico.
Che diamine! Serge, è sempre il
direttore del personale!
Guardo la sua faccia liscia, quasi
imberbe. So che, quando può, non perde occasione per complottare contro di me. Alla prima occasione,
quando metterò un piede in fallo, farà parte di coloro che mi daranno la spinta
definitiva.
- Ciao. - mi fa mentre s'allontana.
- Ciao. - gli rispondo.
- Non penso che tu lo ami troppo ... e
neanche lui. - osserva Jean-Luc.
- Non amo i cattolici della sua risma. Fa
parte del cattolicesimo francese che è ancora traumatizzato dalla rivoluzione. A
quei poveretti gli avete tagliato la testa e bruciato le chiese. Adesso vivono
nell'arcano timore che quegli eventi possano ripetersi ma dentro sono pieni di
rancore. -
- Ed i cattolici italiani? Li preferisci?
-
- Non sono migliori. C'è chi crede ancora che i comunisti mangiano i bambini! Che ci sia qualcuno che possa farlo non è possibile escluderlo, ma credere che esistono ancora i comunisti! -
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