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mercoledì 27 novembre 2013

Bo Derek e l'arroganza di Berlusconi

- Oggi ho visto delle fotografie recenti di Bo Derek. –
- Chi è Bo Derek, papà? –
Cammino con gli auricolari, non ho voglia di tornare a casa. Parlo con mio figlio primogenito, è da un po’ che non lo sento.
- Figlio mio! Chi è Bo Derek? Un mito, l’ultimo mito della mia gioventù! Ha la mia età, pensa! ... ed è ancora una bella donna! … un altro mito per me era Ursula Andress … ma ero troppo giovane … anche Romy Schneider … per non parlare di Julie Christie! –
- Mai sentite … sei come il nonno … con i suoi miti! –
- Beh, i suoi sono più stagionati … alcune non ci sono più. Anche i miti muoiono. –
- Come Sofia Loren o Gina Lollobrigida! –
- Ma che dici? Quelle sono vive! –
Vorrei chiedergli quali sono i suoi ma qualcosa m’impedisce di farlo.
- Papà, hai sentito di Berlusconi? Non lo trovi un po’ arrogante? Adesso lancia anche gli anatemi! –
- Senti figlio, perché non parliamo dei miti? E’ da vent’anni che ‘sto benedetto uomo fa parlare di sé. Non se ne può più! Fa le peggio cose, dice le cose più orribili ma è sempre lì a monopolizzare la piazza! Da vent'anni gl’italiani parlano del Berlusca e dei giornali come la Repubblica ne hanno fatto la loro fortuna. Quando morirà non sapranno più cosa scrivere. Ed anche io non voglio inaridirmi parlando che di lui. Meglio parlare dei miti. –
- Sì, ma se lo si lascia fare e dire senza contrastarlo finisce per distruggere definitivamente ‘sto paese! – insiste mio figlio.
- Certo, capisco quello che dici. Ma alla fine, dopo vent'anni di contrasti, qual è il risultato? E’ ancora lì, non fa governare nessuno e l'attenzione degli italiani continua ad essere incentrata sulla sua produzione senile di testosterone e sul suo vecchio pisello ancora gagliardo! –
Sento mio figlio ridere.
- E che cosa dovremmo fare secondo te? –
- Niente. Dovremo smettere d’ascoltarlo e di seguire le sue gesta. Se lo facessimo, perderebbe il suo appeal! Ignorandolo riceverebbe un pessimo trattamento dagli oppositori perché perderebbe la sua dignità d’avversario e lo si trasformerebbe in un nulla. Purtroppo, invece, i libri di storia parleranno di questo bellimbusto come parlano di Togliatti, Einaudi, De Gasperi, Giolitti ... Cavour. Ci saranno storici che citando questo periodo lo chiameranno il ventennio berlusconiano. Attraverso lui si identifica un periodo della nostra storia. Della nostra vita! Ti rendi conto?-
- D’accordo, ma anche se una certa parte degli italiani non l’ascolta ci saranno sempre quelli che lo faranno e che rappresentano una buona percentuale della popolazione. –
- Ma anche loro dopo un po’ si stuferebbero e comincerebbero a non ascoltarlo più . –
- Non capisco. –
- Ti faccio un esempio …  ti ricordi il signor Giorgio? Il nostro vicino di casa a Milano? –
- Sì, quello che parlava sempre del Berlusca. –
- Bene, prova ad immaginare cosa accadrebbe se ogni volta che declama le gesta del suo caimano noi non lo ascoltassimo? Si sentirebbe frustrato e smetterebbe di parlarne ... almeno con tutti quelli che si comportassero come noi. –
- Certo, ma potrebbe continuare a farlo con chi la pensa come lui. – insiste il mio primogenito per niente convinto delle elucubrazioni del proprio padre.
- Sicuramente, ma devi essere d’accordo con me che alla lunga, a furia di parlarsi fra di loro ed essere sempre d’accordo sul Berlusca … s’annoierebbero e finirebbero per interessarsi d’altro!  … e l’uomo d’Arcore non esisterebbe più! –
- Papà! –
- Sì, figlio. –
- Ma alla tua età, ti fai ancora d’erba? –
- … ma come ti permetti? – gli domando ridendo – Voglio darmi alla fantascienza! –
- Ti voglio bene, papà. –
- Ti voglio bene, figlio. Tanti baci. –
- Tanti baci . –
Davanti a me una signora passeggia portando al guinzaglio il proprio cane.
Penso ad una scena in cui Kim Novak  faceva lo stesso con un cagnetto tutto pelo.
- … anche lei un mito! … chissà cosa ne pensa mio padre? -

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