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giovedì 28 novembre 2013

Pippo ama scherzare


- Ciao Pippo, come stai? -
- Ciao Italo, come i vecchi! -
Non m'attendevo una risposta diversa.
- Come va il tempo giù in Sicilia? - domando.
- Comincia a far freddo. Stamattina avevamo 12 gradi. -
Beata Sicilia!
- Come sta Carmela? -
- Bene. E la bionda? -
- Chi? Veronique? -
- Sì, Veronica Lario. -
Rido.
- Spero che il parallelo con Berlusconi finisca lì? -
- Ti stavo scherzando. -
- Mi stavi prendendo in giro? -
- Sì, appunto. -
Penso che i convenevoli e le prime battute della telefonata siano finite.
- Pippo, è da un po' che vorrei farti una domanda. -
- Falla. -
- Ma da quando hai deciso d'andare a vivere in campagna? -
- Quando sono andato in prepensionamento a cinquant'anni. -
Faccio brevemente i conti ... è in pensione da vent'anni!
- Lavoravo come guardia carceraria. Ero brigadiere. -
- E' da 10 anni che ci conosciamo e non me l'hai mai detto! Non ti piaceva il tuo lavoro? -
- No, non si poteva scherzare ed a me piace scherzare. -
- Ah certo, me l'immagino! Non deve essere un luogo di lavoro ameno! -
- Ameno? A meno di che cosa? -
Sorrido. Sono sicuro che non sta scherzando.
- Volevo dire: piacevole, divertente. -
- ... non puoi scherzare in un carcere. La gente è troppo ignorante! - insiste Pippo.
- Beh, certo ... ci sarà di tutto: ignoranti, intelligenti, istruiti ... insomma tanti tipi di personaggi. -
- No, dove ero io erano tutti ignoranti. -
- Proprio tutti? -
- Sì tutti ... adesso ti racconto un fatto così capisci tutto ... c'era una volta un ergastolano di nome Tano ... - mi piace come Pippo racconta, sembrano sempre delle favole - ... aveva ucciso sua moglie. S'erano sposati giovani poco prima di partire soldato per il fronte in Albania. Era tornato dalla guerra ed aveva saputo che la donna, spinta dalla madre, aveva fatto la vita prima con i soldati tedeschi e poi con quelli americani. Le sparò, poi la fece a pezzi, la mise in una valigia e quindi la restituì alla suocera. -
- Sembra un film dell'orrore! -
- Te l'ho detto che sono degli ignoranti! Ma non è finita! ... Tano era un buon uomo! -
- Per fortuna! ... e se fosse stato cattivo? - ironizzo.
- ... uno tranquillo - precisa Pippo - mai un problema con lui! Era uno grande e grosso con delle mani che sembravano delle pale. Noi lo scherzavamo e lui non reagiva mai. -
- Vuoi dire che lo prendevate in giro. -
- Sì, lo scherzavamo ... e gli dicevamo ch'era stato un fesso perché avrebbe dovuto uccidere la suocera e non la giovane moglie ... e lui un giorno uccise suocera ... che ignorante! -
- Ma com'ha fatto ad ucciderla s'era in carcere? -
- Gli hanno dato una licenza per buona condotta. Faceva le pulizie al cappellano. -
- Ah bene, se faceva le pulizie al cappellano ... allora! -
- ... adesso hai capito perché in carcere non si può scherzare nessuno! Per questo non mi piaceva quel lavoro! -
- Capisco. Ti giuro che mi puoi scherzare quanto vuoi ... io non ucciderò! -
Quanto mi manca la Sicilia!