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domenica 19 gennaio 2014

Butterfly


- Vedi Jean-Luc, io non ci capisco proprio una beata fava (la traduzione in italiano è molto più colorita; nota del traduttore)! -
Il mio collaboratore mi guarda stupito.
- Che cosa non capisci? -
- Il nostro futuro. -
- Mio eminente capo, puoi tu vedere e quindi capire il futuro? -
- Una volta, sì! -
- ??? -
- Una volta avevo molte certezze, mi sembrava che il mondo e l'economia funzionasse come una macchina: schiaccia quel pulsante là, aziona quella leva, premi sul pedale ... e così via. Allora il problema era comprendere quando e come attivare i meccanismi ... c'era chi era più o meno abile a scovarli e quindi s'avvantaggiava sugli altri. Aumentavi i prezzi, riducevi i costi, miglioravi il servizio, investivi a destra, vendevi a sinistra, durante i cicli di crisi riducevi le quantità, abbassavi l'offerta tensionando ancora la domanda ... ed il gioco era fatto! I mercati erano più regionali e gli effetti delle azioni si limitavano solo sul tuo territorio ... adesso non sai più quello che devi fare perché c'è sempre qualcosa che ti sfugge, che avviene nell'altra estremità del globo e vanifica le tue azioni. -
- Tutto ciò per un grande economista come te dovrebbe essere un gioco! -
Guardo Jean-Luc.
- Sappi che, anche se sono più vecchio di te di almeno venticinque anni, la forza per darti un pugno sul tuo grugno d'allievo di Grand Ecole la trovo. -
- Scusa, non volevo ... -
- Sto scherzando ... fai bene a sfottermi ... e poi nella vita non bisogna mai prendersi sul serio. Comunque, è vero ... quando cerco di riflettere su cosa si deve fare nel prossimo futuro mi sento un po' perduto. Non so cosa consigliare ai grandi capi. Forse bisognerebbe essere un po' più coraggiosi e fidarsi del proprio istinto ed andare avanti in una direzione anche se si naviga a vista, nella nebbia. -
- Ho voglia di un caffè. Vuoi che te ne porti uno? -
- , why not? -
Guardo fuori. Oltre la vetrata un altro grattacielo sta crescendo a la Défense.
La nebbia, le tempeste ... sì, gli eventi atmosferici m'aiutano a comprendere l'economia dei giorni nostri. Chi si ricorda dell'effetto della farfalla usato nella meteorologia per introdurre la teoria del caos?
Basta il battito d'ali d'una farfalla in un determinato angolo del mondo per scatenare una tempesta in un altro. L'ipotesi alla base di questo paradosso è che il leggerissimo spostamento d'aria provocato dall'insetto può amplificarsi a dismisura a distanza di centinaia di chilometri tanto da provocare un evento meteorologico dirompente.
Alla fine del 2008, ricordo che partecipai ad uno dei comitati esecutivi della mia società. Il responsabile delle vendite nel Nord America commentava la caduta drammatica dei profitti a causa della crisi registrata negli Stati Uniti e dovuta della bolla finanziaria dei subprimes (a partire della fine del 2007 molte istituzioni finanziarie americane cominciarono a fallire a causa dei facili prestiti dati nel mercato immobiliare. Un anomalo effetto domino, all'interno del sistema economico americano, fece sì che tutta la nazione ne fu duramente colpita. Nota dell'autore).
Mi ricordo che posi la domanda:
- Ma questo crisi non può trasferirsi anche in Europa? -
Quel signore, che nel frattempo è andato in pensione portandosi appresso una buonuscita reale, guardandomi dal di sopra dei suoi occhiali, mi rispose:
- Non so quanto tu sia ferrato in geografia, ma fra l'America e l'Europa esiste un oceano! -
Quella frase risuonò all'interno della sala di riunione come: stai zitto, cretino!
Beh, il resto della storia è conosciuta!
Jean-Luc torna col caffè.
- Ti vedo ancora pensieroso. - mi dice porgendomi la tazza.
- Sto meditando di darmi all'entomologia ... so che posso essere scambiato per sadico ... ma deve essere eccitante infilzare le farfalle con uno spillo! -