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giovedì 16 gennaio 2014

"La dolce vita" in Paris




Ho invitato Giovanni a cenare nel ristorante di Bruno in rue Tholozé, 26.
- Mi raccomando devi superare te stesso e devi mostrare cosa è capace di fare un palermitano tanto da umiliare un catanese! - dico al telefono al padrone di "Tentazioni".
- Non ti preoccupare ... lo annichilisco! -
- Ok, conto su di te! -
Siamo seduti nel piccolo locale.
Davanti a me Giovanni sorseggia un Campari con l'aria d'un cane bastonato.
Daniele, che aiuta Bruno nella conduzione del locale, ci porta un piattone con quattro bruschette coperte da pezzetti di pomodoro.
- Da bere? - domanda.
- Una bottiglia di Nero d'Avola ... quello buono ... non quello per i francesi!-
Daniele sorride e non accoglie la mia provocazione.
- Volete un antipasto? -
- Meglio se ci porti solo una bella caponatina. -
- ... e per il piatto principale? -
- A quello ci pensa tuo padre!- e gli schiaccio l'occhio.
Lascio che Daniele abbandoni il tavolo.
- Dai, che stasera ti faccio mangiare bene! ... con tutte quelle orge mi sei diventato pelle e ossa! - dico a Giovanni.
- Non ho fame! -
- Ma smettila di fare delle scene da adolescente alla tua età ... vedrai che tornerà ... Jacqueline tornerà. -
- Non, lo so ... almeno sapessi perché se n'è andata? -
- Forse le francesi non amano più gl'italiani! - dico ciò indicando me e lui.
E' chiaro che faccio riferimento anche alla mia recente rottura con Veronique.
- Sì, ma fra me e te c'è una bella differenza! Tu non eri innamorato, io lo sono ancora ... -
- Beh, tu hai un bel modo d'essere innamorato ... te la scambiavi con altri uomini! -
- Ma che c'entra ... tu sei retrogrado! -
- Sì, vabbè ... retrogrado! -
Rimaniamo in silenzio.
Non riesco a trovare un argomento per parlare e per distrarre il mio amico.
La porta del piccolo locale si spalanca lasciando entrare un po' del gelo notturno ed un'anziana coppia. Lui è calvo con una corona di capelli bianchi immacolati che gl'incornicia la nuca. Lei doveva essere una gran bella donna, i tratti mostrano ancora una beltà che resiste al tempo.
Bruno, avvertito da Daniele, esce dal cucinino ed accoglie i nuovi avventori facendoli accomodare nel tavolo giusto dietro me.
Giovanni prende per il braccio Daniele che gli passa accanto.
- Chi è? - gli chiede, riprendendo all'improvviso interesse per la vita.
- Anouk Aimée. - bisbiglia il giovane indicando la fotografia autografata che riprende l'attrice con Fellini. Giovanni alza la testa e guarda l'immagine incorniciata. Poi indirizza lo sguardo sopra la mia spalla in direzione dell'anziana signora.
Rimane in silenzio ma vedo che dietro gli occhi i suoi neuroni stanno vorticando.
- Giovanni ... - provo a dirgli.
Lui si alza e deciso sorpassa il nostro tavolo arrestandosi di fronte a quello della attrice.
Con fare cerimonioso porge la mano e si mette in una posizione che ricorda quella d'un militare di fronte al suo superiore.
- Bonsoir Madame .-
Anouk Aimée alza lo sguardo prima un po' perplessa, poi gli sorride.
- Bonsoir Monsieur. -
- Lasci che mi presento: Giovanni Moncada di Scordia.- quando il mio amico mette in vetrina il cognome completo evocando le discendenze nobiliari, vuol dire che il momento è solenne.
L'anziana signora gli porge la mano e lui la ghermisce baciandola con profondo rispetto, poi si mette in ginocchio.
- Signora, non può immaginare cosa lei rappresenta per me ... -
Tutti gli astanti del locale impietriscono. Bruno osserva la scena al disopra dei suoi occhiali da presbite, Daniele ha la bocca aperta mentre tiene ben stretto un piatto di portata, gli altri avventori sono girati a guardare la scena. Anche il lavapiatti s'è affacciato dalla cucina.
- ... lei è la donna che ha reso infelice la mia vita. In ogni donna che ho incontrato ho cercato Anouk Aimée senza mai trovarla. Lei non sa quanto ho odiato Marcello Mastroianni ... avrei voluto essere al suo posto e vivere dei suoi abbracci non per un istante ma per sempre! Ero ancora bambino e già sognavo di lei. Adesso finalmente sono di fronte alla donna che è stata padrona del mio cuore per tutta la vita e posso parlarle ... mi sembra impossibile! - le bacia più volte la mano.
Silenzio.
- Merci Giovanni, alzatevi adesso ... la ringrazio. - dice la donna.
Poi, inaspettatamente, con la mano libera gli accarezza la guancia.
- Lei è di sicuro meglio di Marcello. -
Qualcuno applaude seguito subito da tutti noi.
- Bravo Giovanni! - grido, adoro quel pagliaccio!
- Bravo! - ripetono gli altri.
Alzo lo sguardo e noto che fuori dal locale dei passanti si sono fermati ad osservare la scena.
Jacqueline ormai è lontana, tanto lontana!
Viva la vita!