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venerdì 7 marzo 2014

Vorrei ...



























- Mai vista tanta neve! - mi ha detto ieri sera Xavier, commentando le ultime settimane d'intemperie della costa est degli Stati Uniti.
- Hai voluto lasciare l'Europa ed adesso ... pedala! Qui a Parigi neanche un fiocco di neve! - risposi.
- Cabron! -
Ridemmo.
Quanto mi piacerebbe andare a vivere negli Stati Uniti!
Vorrei esplorare meglio quel crogiolo dove tante culture si sono fuse e mischiate.
Vorrei viverci solo qualche anno ... una moto e via ... perdermi fra quelle strade ... il mito di Easy Rider? Maybe ...
Vorrei anche andare in Sud America ... vorrei vivere a Buenos Aires ... vorrei imparare a ballare il tango ... quello vero danzato sotto il monumento di Giuseppe Garibaldi nel barrio di Palermo a Buenos Aires.
Vorrei ...
Passeggio lungo i viali deserti di Neuilly ed improvviso una piroetta ... no, non sono viali deserti. Una signora passeggia col proprio cane, un boxer. Da giovane doveva essere una vera bellezza, alta e con i capelli lunghi che le scendono oltre le spalle.
Le sorrido.
- Bonsoir.-
- Bonsoir, monsieur. -
Il cane mi guarda con aria indagatrice.
- Bonsoir chien. -
Ma lui non mi risponde e brontolando s'allontana alla ricerca d'un albero d'innaffiare.
Vorrei ...
Vibra il cellulare.
- Pronto. -
- Pronto, papà ... ho messo i pesci nella vasca della fontana. Dei pesci rossi. -
- Che bello! Che voglia che ho di vedere la tua fontana! -
- Quando vieni in Sicilia? -
- Vorrei ... se potessi, subito ... aspetto la primavera però. Sei la prima persona al mondo che ho conosciuto che ha fatto una fontana ... è bello costruire fontane. -
- Sì è bello ... sono felice. -
- Ed io lo sono per te ... mandami una foto della tua fontana. -
- Certo. Ma tu dove sei? -
- Cammino ... non riesco a tenere le gambe ferme ... -
- Ma è tardi! -
- Non è mai troppo tardi ... -
- Un bacio, papà. -
- Un bacio figlio. -
Vorrei ...
Cammino lungo il viale alberato. La signora col cane ormai è lontana e sono ancora da solo.
Ancora il cellulare ... sento che si muove dentro la mia tasca.
- Pronto. -
- Pronto, cumpare comu si? -
Giovanni.
- Sugnu bonu e tu? -
- Bene, anch'io sto bene. Non t'incrocio più in ufficio. -
- Io lavoro ... Io! Non sono come certi signori di mia conoscenza che passano il tempo nelle riunioni! -
- Ma a te pare che mi piaccia stare in riunione? -
- ... e che ne so? Io ci vado sempre di meno. -
- Vabbè, vabbè ... ma tu sei un intellettuale! ... Cumpà, devo parlarti! -
- Dimmi. -
- No, non adesso ... a pranzo ... ci vediamo a pranzo. -
- Non vorrai ancora parlarmi di Jacqueline e Veronique, spero? -
- No, non vorrei ... molto meglio ... molto meglio, vedrai ... allora ci vediamo a pranzo. -
- Sì, certo. -
- Ciao. -
- Ciao. -
Non si sa quando, ma una cosa è certa, ci vedremo a pranzo.
Vorrei ...

P.S.: Per chi ha avuto la pazienza d'arrivare fino in fondo a questo "pezzo" ... offro un po' di musica ... un tango ..