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venerdì 21 febbraio 2014

Una grigia giornata milanese


Salgo sul taxi. Sono da poco atterrato a Linate. Il volo proveniva da Parigi.
Un giorno di riunioni e solo un'ora per incontrare mio figlio e mangiare qualcosa insieme a lui in un piccolo bar.
- Buon giorno, a Piazza Napoli, per favore. -
- Subito ... buon giorno. - mi dice il tassista.
La macchina è una giapponese di quelle che hanno il motore ibrido.
Lasciamo il parcheggio.
Il cielo è coperto da una coltre bianca con qualche sfumatura di grigio. Certo, sono a Milano.
Ripartirò stasera ... che tristezza! Sono così vicino ai miei figli ed ad i miei amici! Purtroppo ma non avrò molto tempo per loro.
Via Forlanini.
Mamma, che brutta! Eppure ci sono affezionato.
Guardo lo schermo del mio Blackberry per controllare se sono arrivati dei messaggi durante il tempo di volo. Un giorno me lo sostituiranno, lo so ... sono troppo affezionato a quest'oggetto! Ricordo che provai lo stesso rammarico quando dovetti sostituire il mio Nokia ... come si può essere così feticisti?
No, non si tratta di feticismo ... questi apparecchi diventano quasi delle nostre protesi tanto e dopo un po' ci è difficile immaginare di vivere senza.
- Come va in Italia? - chiedo guardando la nuca dell'autista. Non deve superare la quarantina.
In effetti lo so benissimo come va, ma domando così giusto per attaccare bottone.
- Come vuole che vada? Qui è tutta una schifezza! -
- Vediamo cosa sa fare Renzi. -
Viale Corsica.
- Buono quello! Ha sentito cosa gli ha detto Grillo? -
Ho sentito, ho sentito ... ma devo giocare il mio ruolo di disinformato fino in fondo.
- No. Cosa gli ha detto? -
- Gli ha detto quello che si meritava: che è un burattino nelle mani di De Benedetti !-
- Ah, bene ... -
In effetti non so cosa rispondere poiché non sono un simpatizzante né dell'uno né dell'altro.
Cerco solo di dire:
- Speriamo che non ricominciamo a perdere tempo fra insulti e polemiche sterili come abbiamo fatto in questi ultimi vent'anni! Siamo pochi, solo sessanta milioni d'abitanti contro almeno due miliardi di gente proveniente dai paesi emergenti che può fare i noi quello che vuole!-
- Sì, ha ragione dovremmo fare come la Svizzera e come il Regno Unito, farci i cazzi nostri! -
Non era quello che volevo dire, anzi era ben il contrario. Io auspico una maggiore unità con gli altri paesi europei dimenticando nazionalismi ed interessi locali.
Vorrei dirlo, ma poi mi trattengo.
Corso Ventidue Marzo.
Ho l'impressione che provare a esprimere le mie idee non serva a niente, forse a creare solo delle incomprensioni. Ciò che noi espatriati vediamo dall'esterno non sono le stesse cose percepite da chi vive in Italia. E non si tratta d'avere una maggiore od una minore istruzione ma d'una diversa percezione, o meglio, d'un angolo di visuale che non è lo stesso. Da fuori, l'Italia la si vede come un insieme, da dentro la gente percepisce ciò che è più prossimo, è normale,umano. Molte volte quando parlo ho l'impressione che i miei ascoltatori mi percepiscano un po' saccente! Quindi preferisco tacere.
Largo Marinai d'Italia, viale Umbria.
Il nostro è un paese tradito ... tradito ed illuso da noi stessi.
Grillo?
E' l'ultimo fustigatore dei costumi rimasto sulla scena. Cerca di sopravvivere e per farlo il più a lungo deve restare coerente con se stesso, non può mischiarsi con gli altri partiti, primo o poi lo fagociterebbero! L'Italia delle Cinque Stelle è quella di chi sente di più il tradimento e quindi soffre. 
Ma come spesso accade piegarsi su se stessi e concentrarsi sulla propria sofferenza non aiuta ad eliminarla.
Penso alle ultime elezioni ed a tutti i Savonarola che sono caduti come birilli (certuni anche in maniera poco gloriosa): Di Pietro, Ingroia, Giannino.
E' rimasto lui, il comico ... beh, adesso non mi fa più ridere!
Ce n'è uno, invece, che mi fa ancora ridere ... anche se si tratta d'un sorriso amaro ... Squinzi ... il presidente per caso! 
Sembra che non ci fosse di meglio e che si doveva mettere qualcuno un po' più rappresentativo della Marcegaglia a capo della Confindustria.
Pizzale Lodi.
Onestamente se i leitmotiv sono "abbassate i salari" e "togliete le imposte" io penso che non andremo lontano perché si chiedono provvedimenti che riempono subito la pancia solo a pochissimi ed in maniera effimera. E' come dire: procuratemi un'indigestione prima di darmi una morte lenta e sicura. Come l'ultima cena del condannato a morte!
Non sarebbe meglio invece pianificare qualcosa che ci consenta di mangiare per il resto della vita fornendo sostentamento anche alle generazioni future? 
Forse sarebbe più lungimirante chiedere: create infrastrutture e, attraverso una adeguata politica fiscale, indirizzate le risorse verso la ricerca, lo sviluppo e favorite l'aggregazione del capitalismo in grosse strutture che possano competere con i giganti mondiali!
Viale Isonzo.
L'autista non parla più da un pezzo ed io nemmeno ... sappiamo entrambi che il nostro sarebbe un dialogo fra sordi.
Piazza Napoli non è lontana.