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mercoledì 12 febbraio 2014

Mai bere Calvados la sera!



Mi sento al riparo sotto il cono di luce dell’abat-jour a fianco alla mia poltrona preferita.
Sono in compagnia d'un calice riempito a metà con del Calvados.
Il liquore non m'aiuta a mantenere la necessaria attenzione nelle letture della sera. Sono quelle che non riesco a smaltire e che s’accumulano impietosamente a dispetto della mia voglia di conoscere.
Ma quanto sono cambiato!
Fino a qualche anno fa ero smanioso di vivere la vita e d’essere un protagonista del romanzo che avrei voluto leggere o del film che avrei voluto vedere.
Da diverso tempo questa voglia è scemata ed al suo posto è subentrato un desiderio sempre più forte d’analizzare la mia esistenza e di studiarla come se fosse arrivato il tempo per tirare le reti in barca, di valutare il percorso fatto.
Non sono Matusalemme e nessuno m’ha assicurato che ne raggiungerò l’età quindi inutile procrastinare il momento di nutrire la curiosità e d'intraprendere una nuova fase d'analisi.
Quando ero poco più che un giovanotto mi feci tentare dal progetto di coltivare di più la mia propensione alla riflessione ma desistetti per il semplice motivo che fare l’intellettuale non m’avrebbe dato da mangiare e neanche fornito la pecunia necessaria per soddisfare i miei prosaici bisogni.  Inoltre, su che cosa mi mettevo a meditare se i principali oggetti delle mie riflessioni (l’essere umano e la vita) non li conoscevo?
Insomma, nella vita ho voluto adottare un approccio empirico.
Ma dall'alto della mia superbia ho trascurato un elemento importante: il tempo ... non solo fugge ma anche, per la quantità di cui avrei bisogno, è scarso. 
In effetti, di vite ce ne vorrebbero due: una per l’esplorazione ed un’altra fare per una sintesi più o meno complessa della precedente.
Prendo il calice e lo scaldo col palmo mentre faccio oscillare languidamente il Calvados. Ne aspiro l’aroma delicato e dolciastro.
Fanno bene gl’induisti ed i buddisti a rincarnarsi svariate volte!
Noi monoteisti cristiani viviamo solo una volta e dobbiamo fare tutto di corsa e tutto insieme, per questo siamo stressati e la nostra cultura ha prodotto il signor Freud!
Scherzo, naturalmente … sorseggio il liquore … uhmmm.
Al governatore della regione Lombardia farebbe bene un po’ di reincarnazione. 
Sì, parlo di lui, dell’avvocato Maroni. Quel signore dal largo naso che sovrasta dei ciuffetti di peli chiamati baffi.
Ma non ha già vissuto molte vite?
In effetti, a ben rifletterci sì … attivista di Democrazia Proletaria, cofondatore della Lega del Nord, deputato, Ministro del Welfare, Ministro degli Interni, fautore del decreto che porta il suo nome contro gli emigrati clandestini, segretario della lega Nord, governatore della Lombardia. Tanti incarichi, tante vite.
Ma vedi, avvocato Maroni … permettimi di darti del tu … prima di tutto ciò, sarebbe stato utile farti vivere un’altra vita.
Forse ti manca un’esperienza importante! 
Quella dell’emigrato, di colui che fugge la miseria ed è disposto a tutto pur di sopravvivere. Anche, per esempio, ad attraversare il Mediterraneo su una barca strapiena di gente come lui che non sa neanche nuotare. Nella tua ipotetica vita d’esule, caro avvocato Maroni, sarebbe utile farti provare la sensazione d’essere avvistato e seguito da una corvetta italiana che, anche se il mare agitato rischia di far affondare il guscio in cui ti trovi con altri decine di disperati, deve solo controllare che tu non entri nelle acque territoriali italiane. 
Chissà se dopo essere annegato reincarnandoti avresti ancora il coraggio di far votare dal senato la vergognosa legge Bossi-Fini (Fini? Ma non era fascista? E tu non militavi dentro Democrazia Proletaria?)!
No, non l’avresti votata … ti faccio grazia e penso che il tuo cinismo abbia dei limiti.
Avvocato Maroni. Avvocato? Ma l’esame di procuratore non lo prendesti a L’Aquila? Sotto il Po? Ma che ci sei andato a fare nel Sud? Non mi dire? Forse cercavi una sede d’esame meno impegnativa?
Annuso ancora il liquore e senza ritegno bevo un lungo sorso.
Sì, perché tu sei un opportunista Roberto, sai sempre cadere in piedi meglio del tuo amico Umberto, il Senatur.
Vedi, bisogna dare atto che tu ed il Bossi avete aiutato a dare una bella spallata alla prima repubblica, ma alla fine non siete migliori dei democristiani! Pur di restare in piedi vi siete alleati prima con la sinistra e poi con Berlusconi ed adesso state cedendo al canto della sirena Le Pen. State diventando xenofobi tu ed i tuoi verdi camerati.
Forse, caro Roberto (sono perfino affettuoso! Mi lascio intenerire dai tuoi baffetti spelacchiati), tu che non prendi le lauree in Albania, dovresti aiutare  i tuoi compagni d’avventura ricordando che, pur essendo della Lega Nord, rimanete a Sud del resto dell’Europa, della Svizzera … a proposito, lo stato elvetico ha fatto un referendum che mette in difficoltà gli elettori frontalieri del varesotto. Tu consideri che si tratti d’una decisione ingiusta … certo, sennò chi ti vota più?
Però vedi, avvocato Maroni, gli svizzeri non favoriranno i lavoratori frontalieri ma non s’affacciano sui parapetti delle navi aspettando che gli emigrati, per quanto clandestini, anneghino.
Ecco cosa mi succede a bere del Calvados la sera: parto da riflessioni sul senso della vita e finisco con Roberto Maroni! Dalle stelle alle stalle ... o forse, peggio.
Adesso basta!
Buona notte, avvocato!